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"Mi piace l'idea di presentarmi ai miei visitatori, perché mi aiuta a credere che un giorno, forse presto, ci conosceremo".

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Ti racconto una storia... la mia storia.

Ti racconto una storia... la mia storia.

"Mi piace l'idea di presentarmi ai miei visitatori, perché mi aiuta a credere che un giorno, forse presto, ci conosceremo".

Torino, 1966

     ono nato a Torino il 12 giugno del 1966 e sono cresciuto in campagna tra i Comuni di Settimo e San Mauro. Mia mamma faceva l'impiegata in una nota casa editrice, mio papà il marionettista nel teatro di mio nonno. Fin da bambino ho capito che la cosa più importante nella vita è il lavoro, perché è un mezzo per sentirsi sempre vivi, attivi e dinamici. Infatti non ho mai avuto la paghetta gratuitamente, ma sempre dietro qualche prestazione. Una buona educazione...

 I miei nonni materni curavano l'orto e ci davano la verdura, e in cambio io e i miei fratelli li aiutavamo a raccogliere le patate e i fagiolini. Mio padre invece, mi portava con lui a lavorare in teatro tutti i fine settimana. Avevo il compito di accompagnare le persone in sala e vendere le bibite durante l'intervallo. Poi, appena un po' più grandicello fui promosso: lavavo tutte le vetrine del museo di mio nonno, adiacente al teatro (per ben 500 lire a settimana). 

S
 

Da grande farò il cuoco...

     utto ebbe inizio una domenica mattina. Avevo otto anni, abitavo al secondo di una casa di due piani; sotto, al primo, viveva mia nonna. La domenica per lei era un rito fare gli gnocchi di patate. E io l'assistevo: mi dava un pezzo di impasto e mi lasciava giocare. Facevo i salamini, poi li tagliavo a tocchetti, li infarinavo ben bene e li "rollavo" sul dorso della forchetta... proprio come faceva lei. Appena finito, nonna re-impastava tutto e mi diceva: "non vanno bene, rifalli daccapo..."   

E con questo giochetto, mi teneva impegnato per un'oretta, così che non combinassi guai. Poi un giorno capii che quesi gnocchi erano perfetti già la prima volta. Ma apprezzai ugualmente mia nonna per la bontà di quel gesto, perché facendomi giocare, mi creò una passione. Tornavo a casa felice per aver passato tutta la mattina a preparare il pranzo con lei. E una domenica, ricordo, presi la fatidica decisione: "...da grande farò il CUOCO!!!".  

T
 

Il primo passo: la scuola alberghiera...

     l "Grande Albergo Ceres", la mitica struttura che ospitava la scuola per nuovi chef, situata sulle montagne delle valli di Lanzo. Una sorta di servizio militare anticipato, Arrivavamo col treno il lunedì mattina e tornavamo a casa il sabato dopo pranzo. Disciplina e rigore. Con i capelli lunghi, a scuola non si entrava. Tempi duri, ma oggi penso che forse fu una delle più belle esperienze della mia vita. Ero un ragazzino, lontano da casa, scoprivo la vita, i primi amori, le difficoltà ma anche le soluzioni. Ho imparato presto a cavarmela in ogni situazione, perché non potevo fare altrimenti. Alla fine del primo anno già si andava a lavorare. La mia prima stagione a giugno 1981 fu all'Hotel "Chalet" di Alassio. La seconda al "Ristorante Escargot" di Cavoretto. Era luglio 1982, l'Italia vinse i Mondiali di calcio, e io in quella afosa sera di festeggiamenti, ero fuori dalla cucina seduto su un bidone dell'olio a "spurgare" lumache. Mai 'na gioia... Che tempi ragazzi...

I
 

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1983 - Michele Di Salvo

     u il mio primo maestro. Andai a colloquio da lui un venerdì sera. Era un uomo di poche parole. Mi disse "lunedì alle nove presentati qui". E così feci. Gestiva tutti i ristoranti aziendali della Regione Piemonte, quello del teatro Regio di Torino, più un ristorante gourmet nei pressi della Mole, vari servizi di catering presso ville in collina, il servizio "Ristotram" della Città di Torino, che nasceva proprio in quell'anno... insomma un uomo molto impegnato. Lui mi insegnò tutto, senza parlare troppo... indossava la sua giacca e iniziava il servizio. E io assorbivo come una spugna. 

F
 

Dopo l'anno di leva militare mi rivolle nel suo staff e a ottobre 1986 mi assegnò la "mensa" del Regio. Le cucine del teatro però, erano (e credo lo siano ancora) situate due piani sotto terra e quindi dopo due anni mi feci trasferire a causa di "stress da buio". 

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 Non vedevo più la luce del sole, sempre là sotto... e fu così che approdai in Regione Piemonte, in Piazza Castello, al piano terra, con le vetrine... finalmente potevo vedere fuori. Fu un bel periodo, lavoravo tanto, imparavo tanto e non mi fermavo mai. Posso dire che, a parte l'esperienza delle cucine di una nave da crociera, le altre le ho provate tutte. 

Comunicazione, vendita, formazione, marionette.

       o credo che sia vero il detto che nella vita non si finisce mai di imparare. Ci credo perché ne sono la prova vivente. E credo anche che ognuno di noi abbia un destino e una strada tracciata da percorrere, anche se molte volte preferiamo nascondere la testa sotto la sabbia e andare oltre per non affrontare i cambiamenti. Bene, io non sono mai stato così. Ho sempre cambiato tutto, provato tante nuove cose, studiato con tanta tenacia, fallito in diversi casi, ma sempre con la voglia di lasciare la strada vecchia per quella nuova. E quindi nel 1988 appendo la divisa da cuoco al chiodo e mi metto a studiare tecniche di marketing, vendita e comunicazione interpersonale e sviluppo dell'individuo.   

I
 

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Dopo tre anni di dura gavetta, divento ispettore alle vendite nel campo alimentare, alla guida di venti venditori. In quel periodo, una notte, durante un sogno, mi apparve mio nonno per dirmi che io sarei presto diventato il suo erede e che sarebbe toccato a me continuare la dinastia Lupi delle Marionette di Torino. Lì per lì mi feci una risata... "io faccio tutt'altro lavoro", pensai. Invece, nel 1997 il destino si manifesta un'altra volta e decido di dare vita proprio ad una nuova compagnia di marionettisti. Nel 1998 a Padova vinciamo un importante Festival di Teatro di Figura, con la mia opera prima, "Il castello incantato". E da qui ha inizio anche la mia carriera di formatore, prima con "La marionettistica" rivolta alle insegnanti, poi con "L'arte di parlare in pubblico" per relatori, e ancora "La gioia di vendere" per la flotta di agenti di alcune note ditte italiane.

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2016 - Il primo amore non si scorda mai

     anche questo detto è vero. Perchè nel 2015, un po' saturo di comunicazione, psicologia applicata, vendita e tante altre discipline, mi domando quale corso mi piacerebbe scrivere, cosa mi farebbe veramente sentire appagato. Cosa potrei avere da trasmettere agli altri? Ed ecco che il primo amore torna a farmi visita: la divisa bianca, il berretto alto e il grembiule. Ma certo!!! Ero un cuoco, sono un formatore... 1 + 1 = 2, e in men che non si dica scrivo il mio primo corso "6 sere in cucina", del quale ho voluto pubblicarti la prima locandina originale qui a fianco.

E
 

Oggi, durante i miei corsi, racconto molto di come è nato "6 sere...". Non è stato facilissimo all'inizio. perchè nessuno mi ospitava, nessun ristorante o catering aveva a disposizione una cucina per me. E qui il lampo di genio di Rossella (mia moglie): "facciamolo a casa, nella nostra cucina". E così andò... e fu subito un successone. 

Ma diamo i numeri? Sì, li diamo...

8 anni di attività (di cui 2 di pandemia)
1800 presenze in aula + 6000 fans FB
12 collaboratori
38 edizioni di "6 sere in cucina"

3 livelli di cucina (base, avanzato, master)   
2 livelli corso vino (base, le regioni)
1 corso di pasticceria (base)

15 titoli di lezioni a tema
1 videocorso online
    1 libro pubblicato     
Area aziende - Show coocking
Servizi esterni - Chef in affitto
Consulenze ai ristoratori

 

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E' il collaboratore personale di chef Lupi durante tutti i corsi in aula.

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Direttamente da "L'Accademia del Panino" di Torino, ci insegna come preparare un colorato buffet durante la lezione "Aperitivi & Tramezzini"

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Direttore reparto sushi di un'importante catena di distribuzione italiana, è il nostro docente per la lezione "Sushi: voglia di giapponese".

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